La storia della Sezione di Mestre
Origine e contesto sociale
La storia della Sezione di Mestre inizia nel 1946: considerando l’elevato numero di Associati residenti in terraferma, venne istituita una sottosezione mestrina alle dipendenze della Sezione di Venezia. Quale primo responsabile degli arbitri mestrini fu nominato Angelo Pizzato, sostituito successivamente da Bruno Guarda.
I primi anni non furono facili: lo Statuto AIA dell’epoca non permetteva l’esistenza di più Sezioni nello stesso Comune, rendendo incerta la possibilità di un’autonomia effettiva.
Solo dopo anni di lavoro e mediazione, e grazie alle modifiche approvate dall’Assemblea Generale del 14-15 luglio 1951, si riconosce la particolarità della situazione veneziana.
Con il Comunicato Ufficiale AIA n. 1 del 31 luglio 1952, Mestre diventa ufficialmente Sezione autonoma, affermando la propria identità associativa all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri.
I primi anni non furono facili: lo Statuto AIA dell’epoca non permetteva l’esistenza di più Sezioni nello stesso Comune, rendendo incerta la possibilità di un’autonomia effettiva.
Solo dopo anni di lavoro e mediazione, e grazie alle modifiche approvate dall’Assemblea Generale del 14-15 luglio 1951, si riconosce la particolarità della situazione veneziana.
Con il Comunicato Ufficiale AIA n. 1 del 31 luglio 1952, Mestre diventa ufficialmente Sezione autonoma, affermando la propria identità associativa all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri.
Intitolazione a Giuseppe Scarpi
Nel 1952, la neonata Sezione di Mestre fu intitolata a Giuseppe Scarpi, nato nel 1900 e considerato uno dei migliori arbitri italiani degli anni ’30. Conosciuto come “l’arbitro di Dolo”, iniziò la sua carriera nel 1922, dopo un'esperienza da calciatore nelle giovanili della sua città natale.
Tra il 1929 e il 1943, diresse 180 partite in Serie A, imponendosi per autorevolezza e rigore. Nel 1939 ricevette il prestigioso Premio Giovanni Mauro, conferito al miglior arbitro italiano della stagione. Alla sua scomparsa, nel 1952, la nuova Sezione mestrina scelse di portare il suo nome, in segno di profonda stima e per onorare la sua figura di riferimento per l’arbitraggio nazionale e internazionale.
Tra il 1929 e il 1943, diresse 180 partite in Serie A, imponendosi per autorevolezza e rigore. Nel 1939 ricevette il prestigioso Premio Giovanni Mauro, conferito al miglior arbitro italiano della stagione. Alla sua scomparsa, nel 1952, la nuova Sezione mestrina scelse di portare il suo nome, in segno di profonda stima e per onorare la sua figura di riferimento per l’arbitraggio nazionale e internazionale.
Pionieri della Sezione
La nascita e lo sviluppo della Sezione furono resi possibili grazie all'opera appassionata di uomini straordinari: i fratelli Angelo e Aldo Pizzato, Aldo Boccuni, Bruno Guarda, Bruno Michieletto, Diego De Leo, Iginio Rigato, Luigi Barolo, Mario Brusegan, Ercole Checchin, Pier Luigi Cadel, Luigi Zanchi, Giorgio Prandstraller e Aurelio Angonese.
Grazie alla loro lungimiranza e dedizione, venne formata un’intera generazione di arbitri, gettando le fondamenta della tradizione arbitrale mestrina.
Una volta terminata l’attività nei campi di gioco, i “padri fondatori” si divisero fra incarichi dirigenziali e l’insegnamento costante alle nuove leve (spesso anche fuori dalla Sezione) presiedendo a più riprese Comitati regionali e Commissioni nazionali.
Tutti gli arbitri mestrini, ieri come oggi, sono sempre stati fieri di rappresentare la Sezione e la città di Mestre ad ogni livello, portando con orgoglio il nome di una realtà storica e prestigiosa. Questo attaccamento si manifesta in un gesto semplice ma significativo: ogni arbitro mestrino, in ogni categoria – provinciale, regionale o nazionale – tiene a precisare accanto al proprio nome la Sezione di appartenenza. In ogni designazione, la "bandiera" di Mestre sventola con soddisfazione e un pizzico di patriottismo.
Grazie alla loro lungimiranza e dedizione, venne formata un’intera generazione di arbitri, gettando le fondamenta della tradizione arbitrale mestrina.
Una volta terminata l’attività nei campi di gioco, i “padri fondatori” si divisero fra incarichi dirigenziali e l’insegnamento costante alle nuove leve (spesso anche fuori dalla Sezione) presiedendo a più riprese Comitati regionali e Commissioni nazionali.
Tutti gli arbitri mestrini, ieri come oggi, sono sempre stati fieri di rappresentare la Sezione e la città di Mestre ad ogni livello, portando con orgoglio il nome di una realtà storica e prestigiosa. Questo attaccamento si manifesta in un gesto semplice ma significativo: ogni arbitro mestrino, in ogni categoria – provinciale, regionale o nazionale – tiene a precisare accanto al proprio nome la Sezione di appartenenza. In ogni designazione, la "bandiera" di Mestre sventola con soddisfazione e un pizzico di patriottismo.
Primi anni: nascita e consolidamento
La prima sessione d’esami della neonata Sezione si tenne a Mestre il 14 dicembre 1952: vi presero parte 14 candidati, tutti promossi con successo.
Il primo Presidente fu Angelo Pizzato (1952-1953), seguito per pochi mesi da Bruno Guarda. Poi iniziò la lunga e stimata opera di Bruno Michieletto, in carica dal 1954 al 1958 e nuovamente dal 1966 al 1967. Michieletto rivestì importanti ruoli a livello nazionale, dirigendo il Cra Veneto, la CAN e collaborando con l’Ufficio Indagini.
Dal 1958 al 1962 fu Iginio Rigato a guidare la Sezione. Rigato, arbitro internazionale nei primi anni Sessanta, concluse una brillante carriera nel 1965 con all’attivo 206 gare in Serie A.
Il primo Presidente fu Angelo Pizzato (1952-1953), seguito per pochi mesi da Bruno Guarda. Poi iniziò la lunga e stimata opera di Bruno Michieletto, in carica dal 1954 al 1958 e nuovamente dal 1966 al 1967. Michieletto rivestì importanti ruoli a livello nazionale, dirigendo il Cra Veneto, la CAN e collaborando con l’Ufficio Indagini.
Dal 1958 al 1962 fu Iginio Rigato a guidare la Sezione. Rigato, arbitro internazionale nei primi anni Sessanta, concluse una brillante carriera nel 1965 con all’attivo 206 gare in Serie A.
Aurelio Angonese: istituzione internazionale
Tra le figure che hanno maggiormente segnato la storia della Sezione di Mestre spicca senza dubbio Aurelio Angonese, autentico pioniere del movimento arbitrale mestrino e primo arbitro della Sezione a calcare stabilmente i campi della Serie A. Dopo una brillante carriera sui terreni di gioco – culminata con l’esordio nella massima serie nel 1965 e una lunga permanenza in CAN A-B fino al termine degli anni ’70 – Angonese è stato punto di riferimento non solo in campo, ma anche e soprattutto fuori dal rettangolo di gioco. Arbitro in Serie A dal 1960 (181 gare), Internazionale dal 1967, diresse oltre 100 partite all’estero, tra cui due gare ai Mondiali del 1974 in Germania, inclusa la finale per il 3°/4° posto tra Polonia e Brasile. In seguito, fu osservatore UEFA per lungo tempo.
Terminata l’attività tecnica, ha ricoperto incarichi di assoluto prestigio nell’ambito associativo e federale: è stato Componente della Commissione Arbitri Nazionale, Designatore arbitrale in Serie A, e in seguito Commissario della Serie D, contribuendo con competenza ed equilibrio alla crescita delle nuove leve arbitrali italiane. La sua figura, autorevole e al tempo stesso generosa, ha rappresentato per anni un modello di riferimento per intere generazioni di arbitri.
La Sezione di Mestre deve molto ad Aurelio Angonese: non solo per i traguardi sportivi raggiunti, ma anche per aver saputo tracciare un solco profondo nella storia associativa locale, incarnando con stile ed eleganza i valori dell’AIA a livello nazionale e internazionale.
Nel 2021 Aurelio Angonese diventa Presidente Onorario della Sezione di Mestre a testimonianza del grande legame con l'intera Sezione.
Terminata l’attività tecnica, ha ricoperto incarichi di assoluto prestigio nell’ambito associativo e federale: è stato Componente della Commissione Arbitri Nazionale, Designatore arbitrale in Serie A, e in seguito Commissario della Serie D, contribuendo con competenza ed equilibrio alla crescita delle nuove leve arbitrali italiane. La sua figura, autorevole e al tempo stesso generosa, ha rappresentato per anni un modello di riferimento per intere generazioni di arbitri.
La Sezione di Mestre deve molto ad Aurelio Angonese: non solo per i traguardi sportivi raggiunti, ma anche per aver saputo tracciare un solco profondo nella storia associativa locale, incarnando con stile ed eleganza i valori dell’AIA a livello nazionale e internazionale.
Nel 2021 Aurelio Angonese diventa Presidente Onorario della Sezione di Mestre a testimonianza del grande legame con l'intera Sezione.
Consolidamento tecnico e prime affermazioni (anni '60-'70)
Nel 1962 la Presidenza passò ad Ercole Checchin, in carica fino al 1966. Dopo il secondo mandato di Michieletto, la guida fu affidata ad Aurelio Angonese (1967-1973), figura di spicco del panorama arbitrale internazionale.
In quegli anni si affermava anche un altro nome mestrino destinato a lasciare il segno: Paolo Casarin, originario di Mestre e protagonista ai Mondiali del 1982 in Spagna. Successivamente, fu designatore della CAN A-B per sei stagioni e ricoprì ruoli apicali in UEFA e FIFA.
Negli anni ’60 e ’70, la Sezione di Mestre iniziò a rafforzare la propria presenza nei campionati regionali e nazionali. Arbitri come Giorgio Prandstraller, E. Costa e Trastulli si affermarono in Serie C, mentre Salvo operava stabilmente in Serie D. Tra gli assistenti, Saetti, Rorato, Corradini, Poles e Rigato raggiunsero le Serie A e B, confermando il valore della Sezione.
In quegli anni si affermava anche un altro nome mestrino destinato a lasciare il segno: Paolo Casarin, originario di Mestre e protagonista ai Mondiali del 1982 in Spagna. Successivamente, fu designatore della CAN A-B per sei stagioni e ricoprì ruoli apicali in UEFA e FIFA.
Negli anni ’60 e ’70, la Sezione di Mestre iniziò a rafforzare la propria presenza nei campionati regionali e nazionali. Arbitri come Giorgio Prandstraller, E. Costa e Trastulli si affermarono in Serie C, mentre Salvo operava stabilmente in Serie D. Tra gli assistenti, Saetti, Rorato, Corradini, Poles e Rigato raggiunsero le Serie A e B, confermando il valore della Sezione.
Sfide della modernità
Nel 1973 fu nominato Presidente Mario Rorato (1973-1976) che affrontò con determinazione i problemi legati alla crescita della Sezione, in particolare la necessità di una sede più adeguata. Gli successe Giuliano Stocco (1976-1978), dirigente stimato scomparso prematuramente.
La fase di rinnovamento proseguì con la doppia presidenza di Giuseppe Del Bianco (1978-1980 e 1984-1988) e l’intermezzo guidato da Gianpaolo De Rossi (1980-1984), già arbitro dell’allora Interregionale e poi promosso alla CASP. In quegli anni la Sezione si trasferì nella sede, seppur ancora provvisoria, di via Castellana.
In questo periodo furono poste le basi per una nuova stagione di crescita arbitrale, non forse ai livelli pionieristici dei “padri fondatori”, ma certamente di primo piano nel contesto regionale e nazionale.
La fase di rinnovamento proseguì con la doppia presidenza di Giuseppe Del Bianco (1978-1980 e 1984-1988) e l’intermezzo guidato da Gianpaolo De Rossi (1980-1984), già arbitro dell’allora Interregionale e poi promosso alla CASP. In quegli anni la Sezione si trasferì nella sede, seppur ancora provvisoria, di via Castellana.
In questo periodo furono poste le basi per una nuova stagione di crescita arbitrale, non forse ai livelli pionieristici dei “padri fondatori”, ma certamente di primo piano nel contesto regionale e nazionale.
Epoca d'oro: crescita e prestigio (anni '80-'90)
Sul finire degli anni ’70 e durante gli anni ’80 e ’90, Mestre divenne una fucina di arbitri di qualità, con promozioni alla CAI (oggi CAN D) di Gianpaolo De Rossi, Raffaele Baldo, Sergio Candiotto, Lorenzo Stevanato e Tiziano Da Lio.
Grazie al supporto di Michele Buso (a livello regionale) e al lavoro appassionato di Giorgio Prandstraller (in Sezione) la produzione di arbitri nazionali fu costante e significativa.
Tra gli arbitri emergenti si ricordano Daniele Scaramuzza, Roberto Gazzetta, Marcello Doro, Giovanni Stevanato, Stefano Scarpellini, Michele Scolaro, Roberto e Diego Preschern, Demetrio Carlo Maria Fortugno, Fabio Checchin, Mauro Papandrea, Alessandro Bianco, Luca Londei, Emanuele Sgroi, Sandro Colombo, Gianluca Lucenti, Alessandro Bonesso, Massimiliano Masiero, Dimitri Stevanato, Denis Sandri, Luca Giacomin nel Calcio a 5, oltre a numerosissimi assistenti (tra gli altri Parmeggiani, Cavallin, Pesce, Velardi, Tomaello, Ros, Fisicaro, Gazzetta, Baro, De Gaspari, Sartori e Brigo alcuni arrivati in Serie C).
Grazie al supporto di Michele Buso (a livello regionale) e al lavoro appassionato di Giorgio Prandstraller (in Sezione) la produzione di arbitri nazionali fu costante e significativa.
Tra gli arbitri emergenti si ricordano Daniele Scaramuzza, Roberto Gazzetta, Marcello Doro, Giovanni Stevanato, Stefano Scarpellini, Michele Scolaro, Roberto e Diego Preschern, Demetrio Carlo Maria Fortugno, Fabio Checchin, Mauro Papandrea, Alessandro Bianco, Luca Londei, Emanuele Sgroi, Sandro Colombo, Gianluca Lucenti, Alessandro Bonesso, Massimiliano Masiero, Dimitri Stevanato, Denis Sandri, Luca Giacomin nel Calcio a 5, oltre a numerosissimi assistenti (tra gli altri Parmeggiani, Cavallin, Pesce, Velardi, Tomaello, Ros, Fisicaro, Gazzetta, Baro, De Gaspari, Sartori e Brigo alcuni arrivati in Serie C).
Anni del consolidamento
Dal 1988 al 1994 la Sezione fu guidata da Carlo Angelelli, proveniente dalle Marche, noto per la sua grande passione e competenza. Durante il suo mandato, Angelelli divenne anche stimato Osservatore per la CAN A-B.
Uno dei suoi maggiori successi fu la risoluzione dell’annoso problema della sede: grazie al lavoro del Consiglio Direttivo Sezionale, nel giugno 1994 fu inaugurata la sede di Campalto che per anni rappresentò un fiore all’occhiello a livello regionale per spaziosità e funzionalità.
Per l’eccellente operato, Carlo Angelelli fu insignito del “Premio Agostini” per la stagione 1993/94, riconoscimento conferito al miglior Presidente AIA d’Italia.
Uno dei suoi maggiori successi fu la risoluzione dell’annoso problema della sede: grazie al lavoro del Consiglio Direttivo Sezionale, nel giugno 1994 fu inaugurata la sede di Campalto che per anni rappresentò un fiore all’occhiello a livello regionale per spaziosità e funzionalità.
Per l’eccellente operato, Carlo Angelelli fu insignito del “Premio Agostini” per la stagione 1993/94, riconoscimento conferito al miglior Presidente AIA d’Italia.
Protagonisti di rilievo
Tra gli anni '80 e '90 emersero tre figure di assoluto rilievo nel panorama arbitrale mestrino, capaci di riportare la Sezione ai vertici nazionali:
- Daniele Scaramuzza, che nel 1989 interruppe un lungo digiuno della Sezione esordendo in Serie A e restando per tre stagioni a disposizione della CAN A-B;
- Diego Preschern, premiato come miglior arbitro promosso alla CAN C (stagione 1992/93) e miglior esordiente in C1 l’anno successivo, conquistò nel 1997 l’esordio in Serie A. Rimase per dieci stagioni nella massima categoria, guadagnandosi stima e affidabilità, fino al termine del periodo regolamentare di permanenza;
- Giovanni Stevanato, il cui percorso da arbitro sfumò per poco la promozione in CAN C, trovò invece piena consacrazione come assistente arbitrale. In CAN A-B per nove stagioni (1995-2004), fu designato assistente internazionale per cinque anni (1998-2002), dirigendo circa 140 gare di Serie A e 46 incontri internazionali.
- Daniele Scaramuzza, che nel 1989 interruppe un lungo digiuno della Sezione esordendo in Serie A e restando per tre stagioni a disposizione della CAN A-B;
- Diego Preschern, premiato come miglior arbitro promosso alla CAN C (stagione 1992/93) e miglior esordiente in C1 l’anno successivo, conquistò nel 1997 l’esordio in Serie A. Rimase per dieci stagioni nella massima categoria, guadagnandosi stima e affidabilità, fino al termine del periodo regolamentare di permanenza;
- Giovanni Stevanato, il cui percorso da arbitro sfumò per poco la promozione in CAN C, trovò invece piena consacrazione come assistente arbitrale. In CAN A-B per nove stagioni (1995-2004), fu designato assistente internazionale per cinque anni (1998-2002), dirigendo circa 140 gare di Serie A e 46 incontri internazionali.
Nuovo millennio
Dal 1994 al 1998 la presidenza fu affidata a Fabrizio Fisicaro, ex assistente in Serie C, seguito da Giancarlo Muriotto, che guidò la Sezione fino al 2000. Nel novembre di quell’anno, con il nuovo Statuto, fu eletto Fabio De Gaspari, ex assistente di Serie C e il più giovane tra i 13 Presidenti della Sezione. Rieletto dopo il primo mandato, rimase in carica per otto stagioni sportive fino al giugno 2008.
Successivamente, Giancarlo Muriotto fece ritorno alla Presidenza, questa volta con un incarico elettivo. Sotto la sua guida la Sezione crebbe ulteriormente in numero e qualità degli Associati, supportata da un Consiglio Direttivo affiatato e competente. Riconosciuto anche a livello nazionale, Muriotto ricevette il Premio Presidenza AIA come miglior Presidente d’Italia per la stagione 2014-2015.
Così, la Sezione di Mestre ha bissato il prestigioso riconoscimento ottenuto vent’anni prima da Carlo Angelelli diventando la prima Sezione italiana a vincere due volte questo ambito premio.
Nel settembre 2015, sotto la presidenza di Giancarlo Muriotto, la Sezione ha trasferito la propria sede da Campalto al centro di Mestre, in Piazza Ferretto, con l’obiettivo di avvicinarsi agli associati.
Nel 2018 un ulteriore trasferimento ha portato la Sezione nei locali di via Jacopo Filisi, sempre in zona centrale, comoda e facilmente accessibile, mantenendo salda la vocazione urbana e funzionale della sede.
Successivamente, Giancarlo Muriotto fece ritorno alla Presidenza, questa volta con un incarico elettivo. Sotto la sua guida la Sezione crebbe ulteriormente in numero e qualità degli Associati, supportata da un Consiglio Direttivo affiatato e competente. Riconosciuto anche a livello nazionale, Muriotto ricevette il Premio Presidenza AIA come miglior Presidente d’Italia per la stagione 2014-2015.
Così, la Sezione di Mestre ha bissato il prestigioso riconoscimento ottenuto vent’anni prima da Carlo Angelelli diventando la prima Sezione italiana a vincere due volte questo ambito premio.
Nel settembre 2015, sotto la presidenza di Giancarlo Muriotto, la Sezione ha trasferito la propria sede da Campalto al centro di Mestre, in Piazza Ferretto, con l’obiettivo di avvicinarsi agli associati.
Nel 2018 un ulteriore trasferimento ha portato la Sezione nei locali di via Jacopo Filisi, sempre in zona centrale, comoda e facilmente accessibile, mantenendo salda la vocazione urbana e funzionale della sede.
Ritorno alla ribalta nazionale
All’inizio degli anni 2000 la Sezione visse un periodo meno prolifico, ma vide comunque l’emergere di assistenti arbitrali come Fabio Fusari, Gianluca Salviati, Mario Schembri e, impegnati tra Serie D e Serie C.
Dal 2008 Mestre ha nuovamente proposto arbitri a livello nazionale: Lorenzo Ferrari e Nicolò Sprezzola hanno militato in Serie C mentre Daniele Alfarè, Davide Bellato, Gabriele Nube, Andrea Sprezzola in Serie D portando con orgoglio il nome di Mestre nei campi d’Italia.
Tra il 2019 e il 2024 si sono aggiunti in Serie D anche Michael Poto, Simone Travisan, Vittorio Umberto Branzoni, Alex Piccoli, Renato Jusufoski e Giovanni Gallo.
Molti assistenti hanno militato per anni in Serie D: Nicolò Da Roit, Filippo Faggian, Pietro Fortugno, Alessio Pezzaniti, Massimiliano Alvise Quaglia, Sebastiano Rocco e Lisa Turchetto. In Serie C hanno rappresentato la Sezione Mateo Sadikaj e Andrea Sprezzola.
Dopo 4 stagioni in CAN C, dopo aver diretto la prestigiosa Finale di ritorno di Coppa di Serie C tra Rimini e Giana Erminio nel 2025 e dopo aver diretto la Semifinale play-off, raggiunge la CAN l'assistente Gilberto Laghezza: a partire dalla stagione 2025/26 la Sezione di Mestre è tornata ad annoverare un Associato nella massima Serie del Calcio italiano portando lustro agli arbitri mestrini.
Dal 2008 Mestre ha nuovamente proposto arbitri a livello nazionale: Lorenzo Ferrari e Nicolò Sprezzola hanno militato in Serie C mentre Daniele Alfarè, Davide Bellato, Gabriele Nube, Andrea Sprezzola in Serie D portando con orgoglio il nome di Mestre nei campi d’Italia.
Tra il 2019 e il 2024 si sono aggiunti in Serie D anche Michael Poto, Simone Travisan, Vittorio Umberto Branzoni, Alex Piccoli, Renato Jusufoski e Giovanni Gallo.
Molti assistenti hanno militato per anni in Serie D: Nicolò Da Roit, Filippo Faggian, Pietro Fortugno, Alessio Pezzaniti, Massimiliano Alvise Quaglia, Sebastiano Rocco e Lisa Turchetto. In Serie C hanno rappresentato la Sezione Mateo Sadikaj e Andrea Sprezzola.
Dopo 4 stagioni in CAN C, dopo aver diretto la prestigiosa Finale di ritorno di Coppa di Serie C tra Rimini e Giana Erminio nel 2025 e dopo aver diretto la Semifinale play-off, raggiunge la CAN l'assistente Gilberto Laghezza: a partire dalla stagione 2025/26 la Sezione di Mestre è tornata ad annoverare un Associato nella massima Serie del Calcio italiano portando lustro agli arbitri mestrini.
Osservatori a livello nazionale
Anche nel ruolo di osservatori arbitrali la Sezione di Mestre ha saputo distinguersi. Tra le figure di rilievo Alessandro Bianco (osservatore in Serie C), Emanuele Sgroi (osservatore in Serie C per cinque stagioni), Giovanni Sartori e Renato Pesce (attivi per anni in CAN D) ed Emilio Marinelli (in forza nell’organico interregionale).
Al termine della stagione sportiva 2016/17 è tornato a livello nazionale anche Mario Schembri, transitato tra gli osservatori nazionali dopo la carriera da assistente culminata nella militanza in Serie C.
Al termine della stagione sportiva 2016/17 è tornato a livello nazionale anche Mario Schembri, transitato tra gli osservatori nazionali dopo la carriera da assistente culminata nella militanza in Serie C.
Calcio a 5: un movimento vincente
Il decennio 2005–2015 ha visto la Sezione brillare nel Calcio a 5 grazie ad un gruppo compatto nato negli anni ’90. Spiccano quattro figure che hanno rappresentato Mestre a livello nazionale e internazionale: Andrea Giada (in Serie A del Futsal dal 2004), Biagio Carbone (dal 2006), Enrico De Poli (dal 2007) e Luca Giacomin, primo arbitro internazionale del Veneto promosso nel 2007/08.
Hanno poi proseguito il ricambio generazionale Pierfrancesco Di Sabatino (CAN 5 fino al 2011, Stefano De Matteis (promosso nel luglio 2012) Gianmarco Laggia (transitato nel 2017), Costantino D’Andrea (promosso nel 2019), Andrea Gobbo, Emanuele Mariano e Cristiano Pesce (promossi nel 2022/23) e Giuseppe Piccirillo (promosso nel 2023/24).
Hanno poi proseguito il ricambio generazionale Pierfrancesco Di Sabatino (CAN 5 fino al 2011, Stefano De Matteis (promosso nel luglio 2012) Gianmarco Laggia (transitato nel 2017), Costantino D’Andrea (promosso nel 2019), Andrea Gobbo, Emanuele Mariano e Cristiano Pesce (promossi nel 2022/23) e Giuseppe Piccirillo (promosso nel 2023/24).
Beach Soccer: presenza mestrina
Anche nel Beach Soccer la Sezione è stata rappresentata con merito da Andrea Marton, promosso dopo il Corso di qualificazione del 2013, ha arbitrato a livello nazionale nel Beach Soccer per dieci stagioni, il massimo previsto. Romano De Zuani è stato inserito in organico nel 2017 insieme a Gabriele Nube, che è approdato a dirigere la nuova disciplina dopo l’esperienza maturata in Serie D.
Giovanni Stevanato: un punto di riferimento internazionale
Una delle figure più prestigiose espresse dalla Sezione nei tempi moderni è Giovanni Stevanato, già internazionale come assistente e in seguito componente della CAN di Serie A-B sotto la guida di Pierluigi Collina.
Successivamente ha operato anche nella Commissione di Serie D diventando punto di riferimento nazionale nella formazione degli assistenti.
Il suo impegno è stato riconosciuto anche a livello UEFA e FIFA, dove ha assunto il ruolo di Formatore per progetti internazionali (in particolare per le Federazioni di Turchia e Ucraina) e Osservatore e Istruttore FIFA, con partecipazione a eventi come EURO 2012 (Polonia-Ucraina) ed EURO 2016 (Francia) e numerosi Progetti CORE (tra i quali anche il primo progetto sperimentale che ha poi aperto la strada ai successivi).
Dal 2015 è stato Istruttore FIFA e a livello associativo ha ricoperto anche l’incarico di Presidente del Cra Veneto in due stagioni sportive consecutive sino a giugno 2023 prima della sua prematura scomparsa il 24 giugno 2024.
Successivamente ha operato anche nella Commissione di Serie D diventando punto di riferimento nazionale nella formazione degli assistenti.
Il suo impegno è stato riconosciuto anche a livello UEFA e FIFA, dove ha assunto il ruolo di Formatore per progetti internazionali (in particolare per le Federazioni di Turchia e Ucraina) e Osservatore e Istruttore FIFA, con partecipazione a eventi come EURO 2012 (Polonia-Ucraina) ed EURO 2016 (Francia) e numerosi Progetti CORE (tra i quali anche il primo progetto sperimentale che ha poi aperto la strada ai successivi).
Dal 2015 è stato Istruttore FIFA e a livello associativo ha ricoperto anche l’incarico di Presidente del Cra Veneto in due stagioni sportive consecutive sino a giugno 2023 prima della sua prematura scomparsa il 24 giugno 2024.
I Presidenti sezionali dal 1952
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1952-1953 Angelo Pizzato
1953-1954 Bruno Guarda 1954-1958 Bruno Michieletto 1958-1962 Iginio Rigato 1962-1966 Ercole Checchin 1966-1967 Bruno Michieletto 1967-1973 Aurelio Angonese 1973-1976 Mario Rorato 1976-1978 Giuliano Stocco 1978-1980 Giuseppe Del Bianco |
1980-1984 Gianpaolo De Rossi
1984-1988 Giuseppe Del Bianco 1988-1994 Carlo Angelelli 1994-1998 Alfio Fabrizio Fisicaro 1998-2000 Giancarlo Muriotto 2000-2008 Fabio De Gaspari 2008-2020 Giancarlo Muriotto 2020-2024 Giovanni Sartori 2024-2028 Filippo Faggian |