La visita del Cra Veneto: "Siate determinati"
Lunedì 11 dicembre la Sezione di Mestre ha ospitato il CRA Veneto nella figura del suo Presidente Dino Tommasi e dei componenti Fabio Gottipavero e Giacomo Piccoli. Proprio come l’anno scorso, anche nel 2017 l’ultima riunione dell’anno solare ha visto la visita del Presidente Regionale che nel pre riunione si è brevemente intrattenuto col Consiglio Direttivo e gli arbitri regionali e nazionali per il consueto colloquio sull’ andamento stagionale.
Dopo aver presentato gli ospiti, il Presidente di Mestre Muriotto ha lasciato subito la parola a Dino Tommasi che per prima cosa ha ringraziato la Sezione per l’accoglienza ricevuta e poi è entrato nel vivo della serata. Se nella riunione del 2016 l’argomento era stato la “tecnica”, quest’anno Dino si è invece soffermato sull’aspetto “comportamentale”. Prendendosi quindi le dovute responsabilità Dino ha evidenziato nella sua forza arbitrale una mancanza di voglia, di determinazione, di “fame” che talvolta si è tradotta in atteggiamenti sbagliati con conseguenti ed inevitabili ricadute nelle prestazioni in campo. In questo quadro il Presidente ha tuttavia voluto vedere il bicchiere mezzo pieno sottolineando come il materiale umano sia assolutamente di tutto rispetto: quello che manca è la sola voglia di mettersi in gioco, di sacrificio, di porsi degli obiettivi e far di tutto per perseguirli. Arbitrare è un piacere, ha ribadito Dino; un divertimento associato però al far bene le cose. L’arbitro più forte non è quello che vede tutto ma colui che sa reagire alle avversità, ai momenti difficili. Ecco perché ha insistito spesso su questo aspetto comportamentale: perché con la passione si dominano gli eventi e la testa porta a quel salto di qualità che può far avverare i sogni e far arrivare ogni arbitro alla propria serie A.
Infine, usando le immagini di una recente gara di eccellenza, ha chiuso il suo discorso ritornando sulla “tecnica”, naturale prosecuzione di quell’aspetto comportamentale richiamato in precedenza e che rappresenta il fulcro dell’arbitraggio.
Su questo tema si è soffermato anche il componente Fabio Gottipavero che ha preso la parola per un breve intervento. “Lo sport – ha esordito Gottipavero – è sacrificio e come tale è requisito imprescindibile per assecondare le proprie ambizioni. Senza sacrificio è certo che non si andrà molto lontano”.
Il saluto finale è stato firmato dal componente “di casa” Alessandro Bianco che, ritornando su quanto espresso in precedenza e alla luce del forte monito del Presidente Tommasi, si è detto certo che Mestre affronterà con ancora più entusiasmo e determinazione la seconda parte di questa intensa stagione sportiva.
Dopo aver presentato gli ospiti, il Presidente di Mestre Muriotto ha lasciato subito la parola a Dino Tommasi che per prima cosa ha ringraziato la Sezione per l’accoglienza ricevuta e poi è entrato nel vivo della serata. Se nella riunione del 2016 l’argomento era stato la “tecnica”, quest’anno Dino si è invece soffermato sull’aspetto “comportamentale”. Prendendosi quindi le dovute responsabilità Dino ha evidenziato nella sua forza arbitrale una mancanza di voglia, di determinazione, di “fame” che talvolta si è tradotta in atteggiamenti sbagliati con conseguenti ed inevitabili ricadute nelle prestazioni in campo. In questo quadro il Presidente ha tuttavia voluto vedere il bicchiere mezzo pieno sottolineando come il materiale umano sia assolutamente di tutto rispetto: quello che manca è la sola voglia di mettersi in gioco, di sacrificio, di porsi degli obiettivi e far di tutto per perseguirli. Arbitrare è un piacere, ha ribadito Dino; un divertimento associato però al far bene le cose. L’arbitro più forte non è quello che vede tutto ma colui che sa reagire alle avversità, ai momenti difficili. Ecco perché ha insistito spesso su questo aspetto comportamentale: perché con la passione si dominano gli eventi e la testa porta a quel salto di qualità che può far avverare i sogni e far arrivare ogni arbitro alla propria serie A.
Infine, usando le immagini di una recente gara di eccellenza, ha chiuso il suo discorso ritornando sulla “tecnica”, naturale prosecuzione di quell’aspetto comportamentale richiamato in precedenza e che rappresenta il fulcro dell’arbitraggio.
Su questo tema si è soffermato anche il componente Fabio Gottipavero che ha preso la parola per un breve intervento. “Lo sport – ha esordito Gottipavero – è sacrificio e come tale è requisito imprescindibile per assecondare le proprie ambizioni. Senza sacrificio è certo che non si andrà molto lontano”.
Il saluto finale è stato firmato dal componente “di casa” Alessandro Bianco che, ritornando su quanto espresso in precedenza e alla luce del forte monito del Presidente Tommasi, si è detto certo che Mestre affronterà con ancora più entusiasmo e determinazione la seconda parte di questa intensa stagione sportiva.