Talent-Mentor veneti al Raduno di Coverciano
Sabato 24 e Domenica 25 Marzo una piccola parte del CRA Veneto (tra cui due Associati mestrini) ha lasciato la Regione per dirigersi direttamente a Coverciano, teatro di un Raduno tenuto direttamente dal Settore Tecnico A.I.A., che ha deciso di riunire tutti i suoi membri nonché tutti i Talent con i rispettivi Mentor delle diverse Regioni. Il progetto UEFA “Talent & Mentor” è una specie di “vivaio” che si propone di far crescere arbitri militanti esclusivamente in Prima Categoria o Promozione e in possesso di alcuni requisiti necessari, quali la giovane età (compresa tra 17 e 21 anni), la prestanza fisica, la preparazione atletica al fine di accompagnarli in questo processo di maturazione e valorizzazione dal punto di vista arbitrale, seguiti dai Mentor, che hanno il ruolo di “guida” degli arbitri nonché di “educatori”, in grado di trasmettere le loro conoscenze e capacità in campo arbitrale, riportare le loro esperienze che possono essere di esempio o di monito per i giovani talentuosi accompagnati in questa crescita totalizzante.
Il Veneto è stato quindi rappresentato dai giovani arbitri facenti parte del progetto UEFA "Talent & Mentor" (Riccardo Castellin della Sezione di Este, Marco Cecchin di Bassano del Grappa, Umberto Crainich di Conegliano, Andrea Guadagnini di Castelfranco Veneto, Alessandro Munerati di Rovigo, Luca Montaldo di Portogruaro, Simone Mozzato di Mestre) con i rispettivi Mentor (Natalino Tagliapietra di Schio e Battistella Carlo di Conegliano) e i rappresentanti della Regione del Settore Tecnico A.I.A. (Stefano Bonetto, Alessandro Bianco e Andrea Lazzarin del Modulo Pefezionamento e Valutazione tecnica).
Trentalange ha subito presentato la sua squadra formata da: Vincenzo Fiorenza (vice responsabile del Centro Italia – Settore Tecnico), Sabrina Rondoletti (vice responsabile del Nord Italia – Settore Tecnico) , Antonio Zampaglione (vice responsabile Sud Italia – Settore Tecnico) e Marco Falso (responsabile degli aspetti organizzativi e di coordinamento). Il Responsabile del Settore Tecnico ha quindi messo in evidenza il privilegio di far parte di questo progetto che è stato paragonato successivamente dalla Rondoletti a “un treno che passa una sola volta” e che “conduce alla strada giusta” ovvero alla via del miglioramento e della maturazione. Una maturazione che é una crescita che non deve mai finire: ecco che gli arbitri che sono inseriti nel progetto UEFA non sono “arrivati”, ma sono “fortunati”, perché hanno una possibilità unica di crescere dai propri errori guidati dai Mentor.
Il meeting è continuato con la visione di filmati di episodi estrapolati da partite di serie A, serie B e Lega Pro riguardanti: calci di rigore, fallo di mano, fuorigioco, condotta violenta. Casistiche che possono facilmente realizzarsi e sulle quali l’arbitro deve sapere decidere in modo corretto con tempismo. “L’arbitro molto bravo è quello che riduce al minimo possibile la percentuale di errore” ha detto Trentalange, che ha poi ribadito l’importanza di creare uniformità decisionale e di pensiero, "cambiando cultura, attraverso il confronto”. Questo è il motto più volte lanciato ai giovani.
Durante il raduno si è anche considerata l’importanza di curare la gestualità, l’espressività facciale, la postura e tutto quel comportamento non verbale di ogni direttore di gara, senza tralasciare le qualità mentali di adattamento che un arbitro deve sviluppare per comprendere fin dai primi minuti che tipo di partita sta arbitrando: attenzione, concentrazione e motivazione a questo proposito sono fondamentali.
La seconda giornata, dopo la doverosa visita al museo del calcio custodito dentro il Centro Tecnico di Coverciano, ha visto di nuovo tutti in aula magna per confrontarsi con il Responsabile della CAN di Serie D, Tarcisio Serena, prima del "rompete le righe" si è avuto con i sentiti ringraziamenti da parte di Trentalange e di tutta la sua squadra, che hanno concluso una convention cui è stato un onore partecipare.
Il Veneto è stato quindi rappresentato dai giovani arbitri facenti parte del progetto UEFA "Talent & Mentor" (Riccardo Castellin della Sezione di Este, Marco Cecchin di Bassano del Grappa, Umberto Crainich di Conegliano, Andrea Guadagnini di Castelfranco Veneto, Alessandro Munerati di Rovigo, Luca Montaldo di Portogruaro, Simone Mozzato di Mestre) con i rispettivi Mentor (Natalino Tagliapietra di Schio e Battistella Carlo di Conegliano) e i rappresentanti della Regione del Settore Tecnico A.I.A. (Stefano Bonetto, Alessandro Bianco e Andrea Lazzarin del Modulo Pefezionamento e Valutazione tecnica).
Trentalange ha subito presentato la sua squadra formata da: Vincenzo Fiorenza (vice responsabile del Centro Italia – Settore Tecnico), Sabrina Rondoletti (vice responsabile del Nord Italia – Settore Tecnico) , Antonio Zampaglione (vice responsabile Sud Italia – Settore Tecnico) e Marco Falso (responsabile degli aspetti organizzativi e di coordinamento). Il Responsabile del Settore Tecnico ha quindi messo in evidenza il privilegio di far parte di questo progetto che è stato paragonato successivamente dalla Rondoletti a “un treno che passa una sola volta” e che “conduce alla strada giusta” ovvero alla via del miglioramento e della maturazione. Una maturazione che é una crescita che non deve mai finire: ecco che gli arbitri che sono inseriti nel progetto UEFA non sono “arrivati”, ma sono “fortunati”, perché hanno una possibilità unica di crescere dai propri errori guidati dai Mentor.
Il meeting è continuato con la visione di filmati di episodi estrapolati da partite di serie A, serie B e Lega Pro riguardanti: calci di rigore, fallo di mano, fuorigioco, condotta violenta. Casistiche che possono facilmente realizzarsi e sulle quali l’arbitro deve sapere decidere in modo corretto con tempismo. “L’arbitro molto bravo è quello che riduce al minimo possibile la percentuale di errore” ha detto Trentalange, che ha poi ribadito l’importanza di creare uniformità decisionale e di pensiero, "cambiando cultura, attraverso il confronto”. Questo è il motto più volte lanciato ai giovani.
Durante il raduno si è anche considerata l’importanza di curare la gestualità, l’espressività facciale, la postura e tutto quel comportamento non verbale di ogni direttore di gara, senza tralasciare le qualità mentali di adattamento che un arbitro deve sviluppare per comprendere fin dai primi minuti che tipo di partita sta arbitrando: attenzione, concentrazione e motivazione a questo proposito sono fondamentali.
La seconda giornata, dopo la doverosa visita al museo del calcio custodito dentro il Centro Tecnico di Coverciano, ha visto di nuovo tutti in aula magna per confrontarsi con il Responsabile della CAN di Serie D, Tarcisio Serena, prima del "rompete le righe" si è avuto con i sentiti ringraziamenti da parte di Trentalange e di tutta la sua squadra, che hanno concluso una convention cui è stato un onore partecipare.