Riunione indimenticabile con Stefano Farina
La RTO di lunedì 18 febbraio 2013 passerà alla storia per Mestre per tanti motivi: la prima riunione in congiunta con un’altra Sezione, la prima fuori dalla consueta sede di Campalto ma soprattutto per l’ospite d’eccezione che ha intrattenuto per quasi due ore senza cedimenti una platea composta da più di duecento persone.
Presso la sala Convegni, nello splendido scenario del Centro Pastorale Cardinal Urbani di Zelarino, Mestre e Venezia si sono associate per accogliere nel miglior modo possibile l’illustre oratore della serata il cui nome basterebbe per non dover aggiungere altro: Stefano Farina.
Attuale responsabile della Commissione Can Pro, Farina era già da tempo nel mirino di Mestre per volontà di uno dei suoi più grandi estimatori, l’attuale Consigliere Mario Schembri, che nelle due ultime stagioni di attività come assistente alla Can Pro aveva avuto modo di apprezzarne le qualità. Questa sua volontà di trasmettere anche agli associati mestrini l’energia, l’entusiasmo e la competenza di uno dei più grandi arbitri italiani di sempre ha fatto sì che si concretizzasse l’invito partito ancora ad inizio stagione e positivamente raccolto dallo stesso Farina in questa fredda serata di febbraio.
A dar ancora più risalto alla serata la presenza al completo della squadra Can Pro veneta (arbitri, assistenti e osservatori) capitana dal componente della medesima commissione Gabriele Gava, tutto il Comitato Regionale Veneto presieduto dal Presidente Roberto Bettin e il Componente del Comitato Nazionale Giancarlo Perinello. Più di duecento associati, dai ragazzi dell’ultimo corso ai vertici sezionali, regionali e nazionali hanno assistito ad un autentico show di cui resterà memoria per lungo tempo. Era risaputa l’ars oratoria di Stefano Farina ma la sua capacità di trasmettere informazioni abbinata ad una saggia ironia e ad una punta goliardica era sconosciuta ai più. Infatti, dopo le aperture di rito del Presidente di Mestre Giancarlo Muriotto e di Venezia Andrea Currie e dopo la presentazione dell’ospite di Michele Gottardi che non ha mancato di citare anche aspetti curiosi e simpatici della carriera personale oltre che arbitrale di Farina, lo stesso Responsabile della Can Pro ha preso parola e per due ore ha intrattenuto una platea davvero estasiata. Liet motiv della serata il trasmettere “qualcosa” agli arbitri così come si richiede ad un Responsabile di Commissione. E l’obiettivo è stato centrato in pieno. Tema predominante l’essere arbitro oggi, con le sue problematiche ma anche con le soddisfazioni che ne scaturiscono. A fronte di 35 mila associati nel territorio nazionale, 24 mila indossano ancora la divisa e calcano i terreni di gioco mentre 11 mila si adoperano dall’esterno per far crescere tutta l’attività arbitrale. Obiettivo? Essere tra i 20 arbitri che dirigono nella massima serie. Ma siccome non tutti ci possono arrivare e Farina ha spiegato come si possa concretizzare questo sogno che tutti abbiamo nel cassetto da quando si inizia a frequentare il corso, ecco che scorgiamo il motivo pregnante per continuare a far parte di questa Associazione, la tessera; che non è un pass par tout per accedere alle manifestazioni calcistiche ma un vero e proprio riconoscimento di lealtà e sportività oltre che di correttezza e rispetto delle regole, sia nel terreno di gioco che soprattutto al di fuori di questo. Con una serie di preziosissime slides, sintetiche ma ricche di contenuti, Farina ha inoltre affrontato il tema della psicologia applicata all’arbitraggio, argomento di cui è stato promotore si da quando ha appeso il fischietto al chiodo ed ha intrapreso l’attività dirigenziale come Responsabile della Can D nel 2009. L’arbitro del duemila non è più quello autocrate di una volta, in cui era l’unico responsabile delle decisioni e i collaboratori erano considerati alla strega di portaborse, ma un vero e proprio manager di sé stesso in primo luogo ma anche di una squadra, nei casi nazionali ed internazionali, composta da sei persone in cui tutti hanno precisi compiti e una competenza adeguata. I lavori sono proseguiti con la visione di alcuni filmati di partite di Lega Pro in cui Farina ha accennato a cosa si discute nei vari raduni mensili rivolti agli arbitri ed altri filmati illustranti le principali novità regolamentari introdotte quest’anno: fallo di mano ed applicazione del fuori gioco.
In chiusura, oltre ai ringraziamenti dei due Presidenti di Sezioni e di quello Regionale, l’intervento finale di Giancarlo Perinello che sulla base di quanto si è potuto evincere durante la riunione ha giustificato il “perché” non tutti possono ambire a presiedere una Commissione Nazionale. Ora ne siamo tutti consapevoli e un ringraziamento speciale a Stefano Farina per la serata trascorsa.
Presso la sala Convegni, nello splendido scenario del Centro Pastorale Cardinal Urbani di Zelarino, Mestre e Venezia si sono associate per accogliere nel miglior modo possibile l’illustre oratore della serata il cui nome basterebbe per non dover aggiungere altro: Stefano Farina.
Attuale responsabile della Commissione Can Pro, Farina era già da tempo nel mirino di Mestre per volontà di uno dei suoi più grandi estimatori, l’attuale Consigliere Mario Schembri, che nelle due ultime stagioni di attività come assistente alla Can Pro aveva avuto modo di apprezzarne le qualità. Questa sua volontà di trasmettere anche agli associati mestrini l’energia, l’entusiasmo e la competenza di uno dei più grandi arbitri italiani di sempre ha fatto sì che si concretizzasse l’invito partito ancora ad inizio stagione e positivamente raccolto dallo stesso Farina in questa fredda serata di febbraio.
A dar ancora più risalto alla serata la presenza al completo della squadra Can Pro veneta (arbitri, assistenti e osservatori) capitana dal componente della medesima commissione Gabriele Gava, tutto il Comitato Regionale Veneto presieduto dal Presidente Roberto Bettin e il Componente del Comitato Nazionale Giancarlo Perinello. Più di duecento associati, dai ragazzi dell’ultimo corso ai vertici sezionali, regionali e nazionali hanno assistito ad un autentico show di cui resterà memoria per lungo tempo. Era risaputa l’ars oratoria di Stefano Farina ma la sua capacità di trasmettere informazioni abbinata ad una saggia ironia e ad una punta goliardica era sconosciuta ai più. Infatti, dopo le aperture di rito del Presidente di Mestre Giancarlo Muriotto e di Venezia Andrea Currie e dopo la presentazione dell’ospite di Michele Gottardi che non ha mancato di citare anche aspetti curiosi e simpatici della carriera personale oltre che arbitrale di Farina, lo stesso Responsabile della Can Pro ha preso parola e per due ore ha intrattenuto una platea davvero estasiata. Liet motiv della serata il trasmettere “qualcosa” agli arbitri così come si richiede ad un Responsabile di Commissione. E l’obiettivo è stato centrato in pieno. Tema predominante l’essere arbitro oggi, con le sue problematiche ma anche con le soddisfazioni che ne scaturiscono. A fronte di 35 mila associati nel territorio nazionale, 24 mila indossano ancora la divisa e calcano i terreni di gioco mentre 11 mila si adoperano dall’esterno per far crescere tutta l’attività arbitrale. Obiettivo? Essere tra i 20 arbitri che dirigono nella massima serie. Ma siccome non tutti ci possono arrivare e Farina ha spiegato come si possa concretizzare questo sogno che tutti abbiamo nel cassetto da quando si inizia a frequentare il corso, ecco che scorgiamo il motivo pregnante per continuare a far parte di questa Associazione, la tessera; che non è un pass par tout per accedere alle manifestazioni calcistiche ma un vero e proprio riconoscimento di lealtà e sportività oltre che di correttezza e rispetto delle regole, sia nel terreno di gioco che soprattutto al di fuori di questo. Con una serie di preziosissime slides, sintetiche ma ricche di contenuti, Farina ha inoltre affrontato il tema della psicologia applicata all’arbitraggio, argomento di cui è stato promotore si da quando ha appeso il fischietto al chiodo ed ha intrapreso l’attività dirigenziale come Responsabile della Can D nel 2009. L’arbitro del duemila non è più quello autocrate di una volta, in cui era l’unico responsabile delle decisioni e i collaboratori erano considerati alla strega di portaborse, ma un vero e proprio manager di sé stesso in primo luogo ma anche di una squadra, nei casi nazionali ed internazionali, composta da sei persone in cui tutti hanno precisi compiti e una competenza adeguata. I lavori sono proseguiti con la visione di alcuni filmati di partite di Lega Pro in cui Farina ha accennato a cosa si discute nei vari raduni mensili rivolti agli arbitri ed altri filmati illustranti le principali novità regolamentari introdotte quest’anno: fallo di mano ed applicazione del fuori gioco.
In chiusura, oltre ai ringraziamenti dei due Presidenti di Sezioni e di quello Regionale, l’intervento finale di Giancarlo Perinello che sulla base di quanto si è potuto evincere durante la riunione ha giustificato il “perché” non tutti possono ambire a presiedere una Commissione Nazionale. Ora ne siamo tutti consapevoli e un ringraziamento speciale a Stefano Farina per la serata trascorsa.