Sebastiano Peruzzo a Mestre: "Fondamentale la voglia di esserci sempre"
Ad un anno circa di distanza dalla visita dell’allora neo internazionale Daniele Orsato la Sezione di Mestre ha avuto l’onore di avere come ospite l’arbitro in forza alla Can A, sempre di Schio, Sebastiano Peruzzo. E’ stato anche questo, come il precedente, un appuntamento travagliato per via dei numerosi impegni che hanno costretto il fischietto scledense a rinviare più volte la sua partecipazione. Lunedì 11 aprile però l’incontro si è finalmente concretizzato e Sebastiano ha potuto intrattenere la folta platea con la sua naturale disinvoltura: dote che lo accompagna anche nei terreni di gioco dove riesce a risolvere con semplicità episodi di difficile interpretazione. Badando poco ai convenevoli il più giovane esordiente nella massima serie nazionale ha incentrato subito la serata sul tema arbitrale mostrando una capacità interlocutoria da autentico veterano che ha attirato subito l’attenzione dei colleghi presenti.
Emotività! Divertimento! Passione! Umanità! Sono queste alcune delle risposte giunte dall’aula alla richiesta del relatore di indicare quale aspetto dell’arbitraggio può essere aggiunto al consueto schema tecnico-discpiplinare-atletico/tattico-comportamentale tanto caro al mondo degli osservatori. Tutte risposte approvate dallo stesso Peruzzo ma che si possono ricondurre alla voce “aspetto psicologico”. In una prestazione arbitrale che rasenti la perfezione non è assolutamente trascurabile il fattore “fortuna”, esplicata durante la conversazione con un termine più colorito che ha reso meglio l’idea del suo significato. Alla sorte tuttavia non va affidata la nostra capacità o meno di dirigere un incontro di calcio. E’ necessario viceversa ricercarla all’interno dello stesso aspetto psicologico che si sviluppa attraverso varie fasi. In primis la CONCENTRAZIONE, un aspetto fondamentale: il 90% di una gara di serie A si disputa solo con la testa per cui mantenere un livello di attenzione costante agevola la prevenzione e determina il buon esito di una partita. In secondo luogo la VOGLIA di ESSERCI e di VEDERE: mai limitarsi al semplice “compitino” ma far tesoro delle esperienze vissute e dei consigli impartitici per districarsi anche nelle situazioni più complicate. A seguire il VIVERE POSITIVAMENTE GLI ERRORI, a partire dal “pre gara” dove bisogna entrare in campo consapevoli della propria preparazione atletica e regolamentare per poi confluire nel “durante la gara” dove è necessario dare sempre il massimo per terminare la stessa consci di aver dato tutto. Gli errori, soprattutto in un ambiente come quello arbitrale, faranno sempre parte del nostro percorso a tutti i livelli: altrettanto nostra però deve essere la capacità di mettersi alle spalle la consapevolezza di aver commesso un errore per poter nel proseguo sbagliare di meno. Ultimo punto, ma non per importanza, è il CREDERE e AVERE SEMPRE LA FIDUCIA in SE STESSI come ben esemplificato dall’immagine del gatto che allo specchio si vede leone.
Chiusa questa parte didattica, analizzata in maniera tanto schematica quanto efficace e accompagnata da alcuni video illustrativi, Peruzzo si è concesso alle domande del pubblico, soddisfando soprattutto la curiosità dei fischietti più giovani. Non è mancato un simpatico siparietto con l’Osservatore della sua gara d’esordio in Serie A, quel Giovanni Stevanato che si è piacevolmente complimentato con Sebastiano per la sua crescita professionale e che, unitamente a tutti i colleghi della Sezione di Mestre, ha auspicato allo stesso un futuro ancora più roseo e ricco di soddisfazioni.
Dopo l’omaggio da parte del Presidente di Sezione Muriotto la serata si è protratta nella vicina pizzeria dove sono continuate le descrizioni di aneddoti ed episodi curiosi che hanno visto come protagonista il nostro ospite Sebastiano Peruzzo.