L’ultima riunione tecnica di questo intenso 2009 ha visto la Sezione di Mestre ospitare per la prima volta il neo Presidente Regionale Roberto Bettin. Chiamato quest’estate alla guida del CRA Veneto l’ex fischietto padovano, arrivato negli anni ’90 fino ai vertici del calcio nazionale, ha costruito ex novo la sua squadra con un mix di gioventù ed esperienza di grande valore e prestigio. Il Presidente ha voluto quindi portare il saluto di tutto il suo staff ringraziandolo per il grande lavoro svolto in questi pochi mesi. Ad accompagnarlo, vista la defezione dell’ultimo minuto della Vice Presidente Scilla Gennaro, il componente nonché nostro carissimo associato Carlo Angelelli.
Dinanzi ad una gremita platea il Presidente ha espresso in maniera sintetica ma chiara i concetti chiave del suo programma. Su tutti quello della trasparenza e della meritocrazia; leit motiv che ha riscosso un unanime apprezzamento, tradottosi nella voglia di emergere da parte degli arbitri in forza alla Regione e che ha comportato numerosi esordi in tutte le categorie. Un risultato questo, come fermamente ribadito dallo stesso Bettin, mai raggiunto nelle precedenti gestioni. L’obiettivo comune è sempre lo stesso: portare avanti un progetto che consenta ai giovani arbitri di poter aspirare alle massime categorie nazionali perché questa Regione, il Veneto, ne ha le potenzialità e deve fungere da faro per altre realtà regionali, non seguirne la scia come purtroppo sta succedendo in questo delicato momento. Se da un lato vi è la piena disponibilità della Comitato a mettersi in gioco per far crescere il movimento arbitrale nostrano, da un altro ci dev’essere la consapevolezza da parte dei giovani fischietti che i traguardi si possono raggiungere e bisogna crederci sempre. Come? Mettendo passione, grinta, determinazione, serietà e anche goliardia. Ogni arbitro, afferma Bettin, è padrone del proprio destino. Sta a lui decidere se crescere oppure autoescludersi: è lui che si crea i presupposti per l’esordio nella categoria superiore. Non è la Commissione che decide. Quest’ultima difenderà sempre i propri arbitri dal punto di vista tecnico mentre da quello comportamentale non ammetterà eccezioni. Si è arbitri infatti sia dentro che fuori dal terreno di gioco e durante la settimana non bisogna mai svestire la divisa che si indossa perché questa qualifica la nostra persona, ci carica di responsabilità ma al contempo ci da quelle stesse gioie, emozioni e soddisfazioni che ci consentono di solcare i terreni verdi con l’orgoglio di appartenere a questa Associazione.
L’ultimo intervento è stato quello di Aurelio Angonese, icona della Sezione di Mestre assieme all’altro ospite di casa Giovanni Stevanato, che si è complimentato con il nuovo Presidente Regionale per il discorso tenuto sottolineando l’importanza delle parole espresse in questa sede che siano da ulteriore sprono per la realtà arbitrale mestrina.
Al termine dell’incontro un breve rinfresco è stata occasione per scambiarsi gli Auguri di Buone Festività prima di concludere definitivamente la serata con la cena di Natale presso un vicino ristorante all’insegna dell’unità e dello spirito di gruppo.
Dinanzi ad una gremita platea il Presidente ha espresso in maniera sintetica ma chiara i concetti chiave del suo programma. Su tutti quello della trasparenza e della meritocrazia; leit motiv che ha riscosso un unanime apprezzamento, tradottosi nella voglia di emergere da parte degli arbitri in forza alla Regione e che ha comportato numerosi esordi in tutte le categorie. Un risultato questo, come fermamente ribadito dallo stesso Bettin, mai raggiunto nelle precedenti gestioni. L’obiettivo comune è sempre lo stesso: portare avanti un progetto che consenta ai giovani arbitri di poter aspirare alle massime categorie nazionali perché questa Regione, il Veneto, ne ha le potenzialità e deve fungere da faro per altre realtà regionali, non seguirne la scia come purtroppo sta succedendo in questo delicato momento. Se da un lato vi è la piena disponibilità della Comitato a mettersi in gioco per far crescere il movimento arbitrale nostrano, da un altro ci dev’essere la consapevolezza da parte dei giovani fischietti che i traguardi si possono raggiungere e bisogna crederci sempre. Come? Mettendo passione, grinta, determinazione, serietà e anche goliardia. Ogni arbitro, afferma Bettin, è padrone del proprio destino. Sta a lui decidere se crescere oppure autoescludersi: è lui che si crea i presupposti per l’esordio nella categoria superiore. Non è la Commissione che decide. Quest’ultima difenderà sempre i propri arbitri dal punto di vista tecnico mentre da quello comportamentale non ammetterà eccezioni. Si è arbitri infatti sia dentro che fuori dal terreno di gioco e durante la settimana non bisogna mai svestire la divisa che si indossa perché questa qualifica la nostra persona, ci carica di responsabilità ma al contempo ci da quelle stesse gioie, emozioni e soddisfazioni che ci consentono di solcare i terreni verdi con l’orgoglio di appartenere a questa Associazione.
L’ultimo intervento è stato quello di Aurelio Angonese, icona della Sezione di Mestre assieme all’altro ospite di casa Giovanni Stevanato, che si è complimentato con il nuovo Presidente Regionale per il discorso tenuto sottolineando l’importanza delle parole espresse in questa sede che siano da ulteriore sprono per la realtà arbitrale mestrina.
Al termine dell’incontro un breve rinfresco è stata occasione per scambiarsi gli Auguri di Buone Festività prima di concludere definitivamente la serata con la cena di Natale presso un vicino ristorante all’insegna dell’unità e dello spirito di gruppo.