Raduno di Roncegno: 3° Giorno, Domenica
Sveglia presto e subito Radio AIA diffonde la notizia che in nottata qualcuno ha ecceduto nei bagordi e ha quindi sopperito degnamente, con la sua performance (ma anche con la sua chioma fulva), all’assenza del nostro Segretario.
Una veloce colazione e subito pronti in direzione campo sportivo di Roncegno per la lezione pratica sullo spostamento e per la partitella di pallone conclusiva.
L’occasione è stata propizia anche per immortalare ulteriori scene di questo raduno. Maglie arancio e blu si sono fuse sfruttando la gradinata dello stadio e la splendida giornata offrendo così un autentico spettacolo cromatico (visibile in Sezione nel quadro delle foto).
Al rientro gli arbitri impegnati nel pomeriggio hanno consumato il loro leggero pasto anticipatamente (coadiuvati da Angelelli che ha pranzato con loro per solidarietà evidentemente). Gli altri invece hanno dato del proprio meglio come sin dall’arrivo.
Nel primo pomeriggio c’è stato il rompete le righe con la conclusione dei lavori.
Tutti hanno espresso soddisfazione per questo raduno. I 3 giorni, seppur non intensissimi, hanno richiesto dei momento di impegno a cui nessuno si è sottratto. E soprattutto nessuno si sottratto al sano divertimento, quello che contraddistingue la famiglia dell’AIA. Eh si perché i più entusiasti di questa iniziativa sono state mogli e figli dei colleghi che hanno potuto trascorrere delle piacevoli giornate assieme senza vedersi privati per troppo tempo dei loro cari. Il senso della nostra attività è proprio questo: mettere il massimo entusiasmo in questo per noi, divertimento, senza trascurare affetti familiari, lavoro, amici e studio. Essere arbitri dentro e fuori del terreno di gioco e rendere partecipi le proprie famiglie della vita arbitrale sono i risultati raggiunti con successo in questo appuntamento che Mestre intenderà riproporre anche negli anni venturi.
Una veloce colazione e subito pronti in direzione campo sportivo di Roncegno per la lezione pratica sullo spostamento e per la partitella di pallone conclusiva.
L’occasione è stata propizia anche per immortalare ulteriori scene di questo raduno. Maglie arancio e blu si sono fuse sfruttando la gradinata dello stadio e la splendida giornata offrendo così un autentico spettacolo cromatico (visibile in Sezione nel quadro delle foto).
Al rientro gli arbitri impegnati nel pomeriggio hanno consumato il loro leggero pasto anticipatamente (coadiuvati da Angelelli che ha pranzato con loro per solidarietà evidentemente). Gli altri invece hanno dato del proprio meglio come sin dall’arrivo.
Nel primo pomeriggio c’è stato il rompete le righe con la conclusione dei lavori.
Tutti hanno espresso soddisfazione per questo raduno. I 3 giorni, seppur non intensissimi, hanno richiesto dei momento di impegno a cui nessuno si è sottratto. E soprattutto nessuno si sottratto al sano divertimento, quello che contraddistingue la famiglia dell’AIA. Eh si perché i più entusiasti di questa iniziativa sono state mogli e figli dei colleghi che hanno potuto trascorrere delle piacevoli giornate assieme senza vedersi privati per troppo tempo dei loro cari. Il senso della nostra attività è proprio questo: mettere il massimo entusiasmo in questo per noi, divertimento, senza trascurare affetti familiari, lavoro, amici e studio. Essere arbitri dentro e fuori del terreno di gioco e rendere partecipi le proprie famiglie della vita arbitrale sono i risultati raggiunti con successo in questo appuntamento che Mestre intenderà riproporre anche negli anni venturi.