Lettera aperta del Presidente Giancarlo Muriotto agli Arbitri mestrini

Cari Associati,
non è stato facile scrivere queste poche righe perché i sentimenti che percorrono la mia mente in questi giorni sono molteplici e vanno dalla gratitudine, alla fierezza, dalla considerazione che avete dimostrato nei miei confronti ma viceversa anche apprensione e una sorta di timore di saper proseguire questo percorso assieme a voi.
Mi conforta altresì il film di questi ultimi 8 anni che spesso mi scorre nella mente, le cose fatte, quelle che si potevano fare, le decisioni giuste, quelle errate, le gioie e le delusioni condivise ma sopratutto il rapporto interpersonale instaurato con voi negli anni e la conferma l’ho avuta il giorno dell’assemblea con quell’applauso intenso e prolungato, senza contare la percentuale (inaspettata) di consensi molto alta.
Ora basta con le celebrazioni, si volta pagina, Mestre deve tornare ad avere un ruolo rilevante dal punto di vista tecnico e solo voi potete far si che ciò si avveri. Voglio fare un patto con voi che deve essere una promessa tra uomini: gli arbitri ci sono, le capacità anche, dovete solo tirare fuori la “fame” e la “voglia” di arrivare, non importa dove ma arrivare, impegnandovi con serietà e sacrificio, io sarò sempre dalla vostra parte e darò anch’io il mio contributo per quanto mi compete.
Ai colleghi “meno giovani” va il mio sincero ringraziamento per aver capito e accettato il ruolo con signorilità e profonda dignità. Avevo ed avrò sempre la massima stima di voi.
Ai colleghi ancora “meno giovani” miei coetanei o giù di lì, la mia riconoscenza per gli attestati di stima e per avermi accettato con i miei pregi e i miei difetti, inoltre grazie per l’attività che fate e per gli insegnamenti tecnici e morali che date ai nostri giovani.
Concludo con l’augurio che la vita vi riservi salute, felicità e aspettative pur sapendo che la vita può riservare degli ostacoli ma se sarete tenaci nella tempra sono sicuro supererete anche le avversità, buona fortuna.
Giancarlo Muriotto
non è stato facile scrivere queste poche righe perché i sentimenti che percorrono la mia mente in questi giorni sono molteplici e vanno dalla gratitudine, alla fierezza, dalla considerazione che avete dimostrato nei miei confronti ma viceversa anche apprensione e una sorta di timore di saper proseguire questo percorso assieme a voi.
Mi conforta altresì il film di questi ultimi 8 anni che spesso mi scorre nella mente, le cose fatte, quelle che si potevano fare, le decisioni giuste, quelle errate, le gioie e le delusioni condivise ma sopratutto il rapporto interpersonale instaurato con voi negli anni e la conferma l’ho avuta il giorno dell’assemblea con quell’applauso intenso e prolungato, senza contare la percentuale (inaspettata) di consensi molto alta.
Ora basta con le celebrazioni, si volta pagina, Mestre deve tornare ad avere un ruolo rilevante dal punto di vista tecnico e solo voi potete far si che ciò si avveri. Voglio fare un patto con voi che deve essere una promessa tra uomini: gli arbitri ci sono, le capacità anche, dovete solo tirare fuori la “fame” e la “voglia” di arrivare, non importa dove ma arrivare, impegnandovi con serietà e sacrificio, io sarò sempre dalla vostra parte e darò anch’io il mio contributo per quanto mi compete.
Ai colleghi “meno giovani” va il mio sincero ringraziamento per aver capito e accettato il ruolo con signorilità e profonda dignità. Avevo ed avrò sempre la massima stima di voi.
Ai colleghi ancora “meno giovani” miei coetanei o giù di lì, la mia riconoscenza per gli attestati di stima e per avermi accettato con i miei pregi e i miei difetti, inoltre grazie per l’attività che fate e per gli insegnamenti tecnici e morali che date ai nostri giovani.
Concludo con l’augurio che la vita vi riservi salute, felicità e aspettative pur sapendo che la vita può riservare degli ostacoli ma se sarete tenaci nella tempra sono sicuro supererete anche le avversità, buona fortuna.
Giancarlo Muriotto