Saluto di Mario Rorato al Raduno della Sezione
Il 2 settembre 2006 si è svolto, con grande partecipazione da parte di tutti gli Associati, il Raduno della Sezione.
Ed anche in questa occasione Mario non ha mancato di farci avere la sua presenza e donarci nuova energia, per la stagione che andiamo ad intraprendere, con le sue parole.
Ha voluto trasmetterci le sue riflessioni, su quanto ha coinvolto la nostra Associazione nei mesi appena trascorsi, con la passione e l'amore per la Sezione e l'A.I.A. che lo ha da sempre contraddistinto.
Parole, che sicuramente non mancheranno di farci riflettere su quello che deve essere e rappresentare un "ARBITRO".
Quello che è Mario,
un arbitro nell'anima e per sempre
Ecco il suo saluto:
"Previo accordo con il nostro Presidente, consentitemi di rivolgervi alcune mie considerazioni sull'attività arbitrale, purtroppo, in questi ultimi tempi, si sono verificati dei fatti poco edificanti da parte di alcuni arbitri, che non vorrei definire colleghi, che hanno reso prestazioni non confacenti alla nostra Associazione, a mio avviso, salvo eventuali smentite, sul loro comportamento, non dovrebbe essere comminata una sospensione temporanea dell'attività arbitrale, ma il definitivo ritiro di tessera..
A voi che riprenderete l'attività con il prossimo inizio dei campionati desidero rivolgere alcune considerazioni:
Nessuna persona è infallibile, anche voi durante la vostra prestazione potete commettere degli errori di valutazione, condizione prevista dal calcolo delle umane possibilità, ma ciò che è necessario sia bandita la condizionalità, l'errore commesso non deve determinare in voi assolutamente un senso di colpa, grave sarebbe porre rimedio con il favorire la squadra che ritenete d'aver danneggiato.
Le doti essenziali per essere un buon arbitro sono: dignità morale, intelligenza, capacità di sintesi, obiettività, essere depositari dell'applicazione corretta del regolamento pertanto della giustizia sportiva.
Altra condizione importante essere responsabilmente preparati della conoscenza tecnica del regolamento, essere atleticamente allenati per seguire costantemente le azioni di giuoco con spostamenti idonei per non intralciare le azioni di giuoco in corso, quando la stanchezza si avverte, anche le doti di personalità e la lucidità si offuscano, determinando conseguenze negative sulla direzione della gara.
La personalità va espressa in modo convincente, condizione che permetterà di imporre sul campo il vostro prestigio, non assumere mai comportamenti dittatoriali, condizione assolutamente negativa, ma esprimete la vostra autorevolezza in forma naturale in grado di ottenere il massimo rispetto per le decisione prese.
Concludo con una mia considerazione se volete ritenervi autentici sportivi, usate oltre ai mezzi fisici la vostra lealtà; possiate sempre dire: non so se la mia prestazione arbitrale è stata di alto livello tecnico, ma sono certo d'aver agito nel modo giusto per la mia coscienza."
Ed anche in questa occasione Mario non ha mancato di farci avere la sua presenza e donarci nuova energia, per la stagione che andiamo ad intraprendere, con le sue parole.
Ha voluto trasmetterci le sue riflessioni, su quanto ha coinvolto la nostra Associazione nei mesi appena trascorsi, con la passione e l'amore per la Sezione e l'A.I.A. che lo ha da sempre contraddistinto.
Parole, che sicuramente non mancheranno di farci riflettere su quello che deve essere e rappresentare un "ARBITRO".
Quello che è Mario,
un arbitro nell'anima e per sempre
Ecco il suo saluto:
"Previo accordo con il nostro Presidente, consentitemi di rivolgervi alcune mie considerazioni sull'attività arbitrale, purtroppo, in questi ultimi tempi, si sono verificati dei fatti poco edificanti da parte di alcuni arbitri, che non vorrei definire colleghi, che hanno reso prestazioni non confacenti alla nostra Associazione, a mio avviso, salvo eventuali smentite, sul loro comportamento, non dovrebbe essere comminata una sospensione temporanea dell'attività arbitrale, ma il definitivo ritiro di tessera..
A voi che riprenderete l'attività con il prossimo inizio dei campionati desidero rivolgere alcune considerazioni:
Nessuna persona è infallibile, anche voi durante la vostra prestazione potete commettere degli errori di valutazione, condizione prevista dal calcolo delle umane possibilità, ma ciò che è necessario sia bandita la condizionalità, l'errore commesso non deve determinare in voi assolutamente un senso di colpa, grave sarebbe porre rimedio con il favorire la squadra che ritenete d'aver danneggiato.
Le doti essenziali per essere un buon arbitro sono: dignità morale, intelligenza, capacità di sintesi, obiettività, essere depositari dell'applicazione corretta del regolamento pertanto della giustizia sportiva.
Altra condizione importante essere responsabilmente preparati della conoscenza tecnica del regolamento, essere atleticamente allenati per seguire costantemente le azioni di giuoco con spostamenti idonei per non intralciare le azioni di giuoco in corso, quando la stanchezza si avverte, anche le doti di personalità e la lucidità si offuscano, determinando conseguenze negative sulla direzione della gara.
La personalità va espressa in modo convincente, condizione che permetterà di imporre sul campo il vostro prestigio, non assumere mai comportamenti dittatoriali, condizione assolutamente negativa, ma esprimete la vostra autorevolezza in forma naturale in grado di ottenere il massimo rispetto per le decisione prese.
Concludo con una mia considerazione se volete ritenervi autentici sportivi, usate oltre ai mezzi fisici la vostra lealtà; possiate sempre dire: non so se la mia prestazione arbitrale è stata di alto livello tecnico, ma sono certo d'aver agito nel modo giusto per la mia coscienza."