Filippo Merchiori a Mestre: "State sempre 'accesi'... fino alla fine"
Prosegue la serie delle riunioni di lusso che Mestre sta proponendo da inizio anno. A tenere banco lunedì 10 febbraio è stato Filippo Merchiori, arbitro effettivo della sezione A.I.A. di Ferrara, in forza alla CAN B.
Dopo le consuete informazioni associative comunicate dal Presidente Muriotto, la parola è passata al fischietto estense che ha saputo intrattenere la nutrita platea con l'uso di diapositive e filmati. Fin da subito sono stati esposti i punti cardine che hanno condotto, secondo il proprio racconto, la carriera arbitrale dell'importante ospite. Umiltà ed autocritica hanno costituito il filo rosso del discorso che è partito dalle origini arbitrali che, come ben rimarcato dallo stesso relatore, "lungo la carriera non devono essere mai dimenticate", per proseguire con alcuni consigli e opinioni personali su come andrebbe vissuta la vita arbitrale. In un secondo momento Filippo ha poi analizzato la figura dell'arbitro, allo stesso tempo uomo umile ed eroe moderno. La “fame di migliorarsi” e la “necessità di prestare ascolto ai consigli degli osservatori” hanno concluso la prima fase dell'esposizione.
Il seguito della riunione è stato dedicato all'analisi di alcuni video tratti da partite di serie cadetta in cui Filippo ha cercato di creare insieme agli colleghi mestrini una condivisione di opinioni in ordine ai provvedimenti disciplinari da adottare ed alla prevenzione da attuare in campo con intelligenza; la stessa capacità che l'arbitro ferrarese ha suggerito come applicare anche nei casi di perdita di tempo, soprattutto nei minuti finali di gara in cui è importante “restare concentrati anche dopo il triplice fischio”.
In chiusura di serata il collega nazionale non si è sottratto alla fitta serie di domande e curiosità partite spontaneamente da una attenta e stimolata platea mestrina con l’auspicio emerso dalle parole di Filippo che gli argomenti sin qui sviluppati possano essere stimolo per crescere e per migliorare continuamente.
Dopo le consuete informazioni associative comunicate dal Presidente Muriotto, la parola è passata al fischietto estense che ha saputo intrattenere la nutrita platea con l'uso di diapositive e filmati. Fin da subito sono stati esposti i punti cardine che hanno condotto, secondo il proprio racconto, la carriera arbitrale dell'importante ospite. Umiltà ed autocritica hanno costituito il filo rosso del discorso che è partito dalle origini arbitrali che, come ben rimarcato dallo stesso relatore, "lungo la carriera non devono essere mai dimenticate", per proseguire con alcuni consigli e opinioni personali su come andrebbe vissuta la vita arbitrale. In un secondo momento Filippo ha poi analizzato la figura dell'arbitro, allo stesso tempo uomo umile ed eroe moderno. La “fame di migliorarsi” e la “necessità di prestare ascolto ai consigli degli osservatori” hanno concluso la prima fase dell'esposizione.
Il seguito della riunione è stato dedicato all'analisi di alcuni video tratti da partite di serie cadetta in cui Filippo ha cercato di creare insieme agli colleghi mestrini una condivisione di opinioni in ordine ai provvedimenti disciplinari da adottare ed alla prevenzione da attuare in campo con intelligenza; la stessa capacità che l'arbitro ferrarese ha suggerito come applicare anche nei casi di perdita di tempo, soprattutto nei minuti finali di gara in cui è importante “restare concentrati anche dopo il triplice fischio”.
In chiusura di serata il collega nazionale non si è sottratto alla fitta serie di domande e curiosità partite spontaneamente da una attenta e stimolata platea mestrina con l’auspicio emerso dalle parole di Filippo che gli argomenti sin qui sviluppati possano essere stimolo per crescere e per migliorare continuamente.