Daniele Orsato di nuovo a Mestre: "Imparate dai vostri errori per migliorarvi e crescere"

Non poteva esserci sorteggio migliore per la Sezione di Mestre. Quella di Daniele Orsato non è stata una semplice visita di rito bensì un graditissimo ritorno dopo quello fortunato di gennaio 2010 col quale si festeggiò la fresca nomina ad internazionale.
Per ricevere coi dovuti onori l’ospite “designato” Mestre ha voluto condividere la serata di martedì 28 gennaio coi cugini di Venezia nella splendida cornice di Villa Cardinal Urbani a Zelarino che già nella scorsa stagione sportiva era stata sede di altre riunioni tecniche congiunte.
L’evento ha richiamato numerosi ospiti tra cui il Componente del Comitato Nazionale Giancarlo Perinello, il Presidente Regionale Roberto Bettin, i componenti Carlo Angelelli, Alessandro Bianco, Fabio Gottipavero, Michele Gottardi oltre ai Componenti del Settore Tecnico Area Formazione modulo Mentor/Talent Natalino Tagliapietra e Vito Simone.
A far gli onori di casa il Presidente di Mestre Giancarlo Muriotto e quello di Venezia Andrea Currie, entrambi concordi sul lasciare più spazio possibile al relatore della serata non prima di averlo ringraziato per la disponibilità sia al confronto serale in aula che alla seduta atletica del pomeriggio a fianco dei giovani sezionali e non.
“Se ci sono arrivato io potete arrivarci tutti”. Così ha esordito Daniele, con la sua proverbiale schiettezza ed onestà: ma con altrettanta franchezza ha ribadito che “tutti ci possono arrivare rimboccandosi però le maniche”. Solo con sacrificio si ottengono i risultati sperati, la propria Serie A che non sempre coincide con la massima categoria calcistica nazionale ma rappresenta il miglior traguardo personale raggiungibile, quello per cui possiamo dire di aver dato fondo a tutte le nostre risorse.
Il chiaro invito di Daniele al quale si è poi associato il Presidente Roberto Bettin, rivolto in particolar modo ai fischietti meno esperti, è stato quindi quello di crederci da subito e fino alla fine, insistendo su preparazione tecnica e atletica senza trascurare il piacere dell’essere arbitro, a suo giudizio “il mestiere più difficile al mondo” ma altrettanto gratificante. A riprova di queste convinzioni Orsato ha portato il suo esempio attraverso filmati di partite da lui dirette e in cui è stato lui stesso il primo a mettersi in discussione. “Imparare dai propri errori per migliorarsi e crescere” è stato il monito, perché “bisogna fare tesoro delle proprie esperienze e rialzarsi subito dopo una caduta”. A livello tecnico ha poi confermato quanto sia importante la cura del particolare ma ha soprattutto sottolineato l’imprescindibilità della prevenzione, basilare nell’arbitraggio per tutelare tanto i giocatori quanto il gioco stesso e dare rilievo alla propria prestazione. Infatti l’arbitro più bravo è colui che “è accettato anche quando sbaglia” e questo si verifica solamente quando c’è equità di giudizio.
Prima della conclusione il Presidente Giancarlo Muriotto ha approfittato della presenza dell’illustre ospite per ricordare Roberto Tomaello e Vittorio Cagnin sempre presenti nei cuori degli Arbitri mestrini omaggiando con un mazzo di fiori Edda Tomaello, moglie di Roberto, e Marisa e Barbara Cagnin, rispettivamente moglie e figlia di Vittorio.
A chiusura di serata le numerose domande degli incuriositi ed entusiasti partecipanti hanno esaltato ancora di più il lato umano di Daniele oltre a quello professionale che si era ampiamente desunto durante la proiezioni dei filmati. Quello di un uomo di 38 anni che a 16 aveva un sogno nel cassetto e lo ha realizzato con caparbietà, sacrificio ma anche tanto entusiasmo; lo stesso che spera di aver profuso nei numerosi associati presenti al grande ritorno di colui che attualmente rappresenta, come sottolineato dal Componente Giancarlo Perinello, la massima espressione arbitrale veneta.
Per ricevere coi dovuti onori l’ospite “designato” Mestre ha voluto condividere la serata di martedì 28 gennaio coi cugini di Venezia nella splendida cornice di Villa Cardinal Urbani a Zelarino che già nella scorsa stagione sportiva era stata sede di altre riunioni tecniche congiunte.
L’evento ha richiamato numerosi ospiti tra cui il Componente del Comitato Nazionale Giancarlo Perinello, il Presidente Regionale Roberto Bettin, i componenti Carlo Angelelli, Alessandro Bianco, Fabio Gottipavero, Michele Gottardi oltre ai Componenti del Settore Tecnico Area Formazione modulo Mentor/Talent Natalino Tagliapietra e Vito Simone.
A far gli onori di casa il Presidente di Mestre Giancarlo Muriotto e quello di Venezia Andrea Currie, entrambi concordi sul lasciare più spazio possibile al relatore della serata non prima di averlo ringraziato per la disponibilità sia al confronto serale in aula che alla seduta atletica del pomeriggio a fianco dei giovani sezionali e non.
“Se ci sono arrivato io potete arrivarci tutti”. Così ha esordito Daniele, con la sua proverbiale schiettezza ed onestà: ma con altrettanta franchezza ha ribadito che “tutti ci possono arrivare rimboccandosi però le maniche”. Solo con sacrificio si ottengono i risultati sperati, la propria Serie A che non sempre coincide con la massima categoria calcistica nazionale ma rappresenta il miglior traguardo personale raggiungibile, quello per cui possiamo dire di aver dato fondo a tutte le nostre risorse.
Il chiaro invito di Daniele al quale si è poi associato il Presidente Roberto Bettin, rivolto in particolar modo ai fischietti meno esperti, è stato quindi quello di crederci da subito e fino alla fine, insistendo su preparazione tecnica e atletica senza trascurare il piacere dell’essere arbitro, a suo giudizio “il mestiere più difficile al mondo” ma altrettanto gratificante. A riprova di queste convinzioni Orsato ha portato il suo esempio attraverso filmati di partite da lui dirette e in cui è stato lui stesso il primo a mettersi in discussione. “Imparare dai propri errori per migliorarsi e crescere” è stato il monito, perché “bisogna fare tesoro delle proprie esperienze e rialzarsi subito dopo una caduta”. A livello tecnico ha poi confermato quanto sia importante la cura del particolare ma ha soprattutto sottolineato l’imprescindibilità della prevenzione, basilare nell’arbitraggio per tutelare tanto i giocatori quanto il gioco stesso e dare rilievo alla propria prestazione. Infatti l’arbitro più bravo è colui che “è accettato anche quando sbaglia” e questo si verifica solamente quando c’è equità di giudizio.
Prima della conclusione il Presidente Giancarlo Muriotto ha approfittato della presenza dell’illustre ospite per ricordare Roberto Tomaello e Vittorio Cagnin sempre presenti nei cuori degli Arbitri mestrini omaggiando con un mazzo di fiori Edda Tomaello, moglie di Roberto, e Marisa e Barbara Cagnin, rispettivamente moglie e figlia di Vittorio.
A chiusura di serata le numerose domande degli incuriositi ed entusiasti partecipanti hanno esaltato ancora di più il lato umano di Daniele oltre a quello professionale che si era ampiamente desunto durante la proiezioni dei filmati. Quello di un uomo di 38 anni che a 16 aveva un sogno nel cassetto e lo ha realizzato con caparbietà, sacrificio ma anche tanto entusiasmo; lo stesso che spera di aver profuso nei numerosi associati presenti al grande ritorno di colui che attualmente rappresenta, come sottolineato dal Componente Giancarlo Perinello, la massima espressione arbitrale veneta.