Diego Preschern a Mestre: “Arbitraggio come metafora della vita”

Lunedì 24 marzo, la Sezione di Mestre ha ospitato un incontro di grande rilevanza, caratterizzato dalla presenza di Diego Preschern, ex arbitro e osservatore di Serie A, che ha offerto una lezione unica e coinvolgente non solo sul piano tecnico, ma anche su quello umano e motivazionale. Con la sua esperienza e la sua visione profonda dell’arbitraggio, Preschern ha saputo catturare l’attenzione di tutti i partecipanti, lasciando un segno importante nella crescita dei fischietti mestrini.
Durante l’incontro, Preschern ha trattato due tematiche rilevanti per la formazione degli arbitri: la preparazione atletica e la conoscenza approfondita del regolamento. Questi sono, infatti, due degli aspetti fondamentali che determinano il successo di un arbitro sul campo.
Preschern ha sottolineato l’importanza di una preparazione atletica adeguata, indispensabile per affrontare le sfide fisiche di ogni partita. “L’arbitro deve essere in grado di spostarsi rapidamente sul terreno di gioco, anticipando l’azione e posizionandosi correttamente per non intralciare il gioco. Un arbitro ben preparato fisicamente è in grado di prevedere dove si svolgerà l’azione e di seguire l’andamento della partita senza mai perdere di vista il gioco”.
Uno degli aspetti più importanti, ha precisato Diego, è il concetto di “proximity”, ovvero la necessità di stare vicino all’azione senza mai interferire con essa. Questo permette di avere una visione chiara e precisa di ciò che accade sul campo, evitando di fare interventi sbagliati. Un altro concetto essenziale è il “between”, che riguarda la capacità di posizionarsi tra i due gruppi di gioco in modo strategico, senza mai essere troppo distante o troppo vicino all’azione. In questo modo, l’arbitro può mantenere un controllo ottimale della partita e garantire decisioni più accurate.
E' stato poi affrontato un altro tema cruciale: il confronto con i calciatori. In campo, infatti, l’arbitro non ha a che fare con semplici calciatori, ma con 22 personalità diverse, ognuna con il proprio carattere e il proprio modo di affrontare la partita. Per questo motivo, la comunicazione è un aspetto fondamentale: l’arbitro deve saper dialogare con i giocatori, mantenendo un atteggiamento autorevole ma allo stesso tempo aperto, per instaurare un clima di fiducia reciproca. La capacità di prevenire le situazioni critiche attraverso un’azione comunicativa chiara è una delle chiavi per gestire al meglio una partita e ridurre al minimo i conflitti.
Preschern ha ricordato agli arbitri di tenere a mente sempre che il loro ruolo è quello di mantenere l’ordine e il rispetto all’interno del gioco, ma anche di saper comprendere i momenti in cui è necessario intervenire in modo fermo, e quelli in cui è più utile prevenire un’escalation attraverso un semplice scambio di parole.
A conclusione dell’incontro, Diego ha voluto lasciare un messaggio forte e positivo a tutti i presenti. “L’arbitraggio è molto più di una semplice professione. È una metafora della vita. Ogni decisione che prendiamo, ogni azione che compiamo, ha delle ripercussioni, così come nella vita quotidiana. Vi invito a essere curiosi nella vita, a non smettere mai di imparare e ad affrontare ogni situazione con entusiasmo e passione.”
Durante l’incontro, Preschern ha trattato due tematiche rilevanti per la formazione degli arbitri: la preparazione atletica e la conoscenza approfondita del regolamento. Questi sono, infatti, due degli aspetti fondamentali che determinano il successo di un arbitro sul campo.
Preschern ha sottolineato l’importanza di una preparazione atletica adeguata, indispensabile per affrontare le sfide fisiche di ogni partita. “L’arbitro deve essere in grado di spostarsi rapidamente sul terreno di gioco, anticipando l’azione e posizionandosi correttamente per non intralciare il gioco. Un arbitro ben preparato fisicamente è in grado di prevedere dove si svolgerà l’azione e di seguire l’andamento della partita senza mai perdere di vista il gioco”.
Uno degli aspetti più importanti, ha precisato Diego, è il concetto di “proximity”, ovvero la necessità di stare vicino all’azione senza mai interferire con essa. Questo permette di avere una visione chiara e precisa di ciò che accade sul campo, evitando di fare interventi sbagliati. Un altro concetto essenziale è il “between”, che riguarda la capacità di posizionarsi tra i due gruppi di gioco in modo strategico, senza mai essere troppo distante o troppo vicino all’azione. In questo modo, l’arbitro può mantenere un controllo ottimale della partita e garantire decisioni più accurate.
E' stato poi affrontato un altro tema cruciale: il confronto con i calciatori. In campo, infatti, l’arbitro non ha a che fare con semplici calciatori, ma con 22 personalità diverse, ognuna con il proprio carattere e il proprio modo di affrontare la partita. Per questo motivo, la comunicazione è un aspetto fondamentale: l’arbitro deve saper dialogare con i giocatori, mantenendo un atteggiamento autorevole ma allo stesso tempo aperto, per instaurare un clima di fiducia reciproca. La capacità di prevenire le situazioni critiche attraverso un’azione comunicativa chiara è una delle chiavi per gestire al meglio una partita e ridurre al minimo i conflitti.
Preschern ha ricordato agli arbitri di tenere a mente sempre che il loro ruolo è quello di mantenere l’ordine e il rispetto all’interno del gioco, ma anche di saper comprendere i momenti in cui è necessario intervenire in modo fermo, e quelli in cui è più utile prevenire un’escalation attraverso un semplice scambio di parole.
A conclusione dell’incontro, Diego ha voluto lasciare un messaggio forte e positivo a tutti i presenti. “L’arbitraggio è molto più di una semplice professione. È una metafora della vita. Ogni decisione che prendiamo, ogni azione che compiamo, ha delle ripercussioni, così come nella vita quotidiana. Vi invito a essere curiosi nella vita, a non smettere mai di imparare e ad affrontare ogni situazione con entusiasmo e passione.”